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#Frittomisto – Episodio 17 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

 

Le canzoni sono come figli: spesso affidare la produzione dei brani a terzi diviene un atto di estrema fiducia che potrebbe risultare, a posteriori, un’ottima idea o un pessimo investimento. A mio avviso essenziale diviene il dover riconoscere l’importanza e la centralità circa la figura del produttore in quanto artista che, oltre a migliorare (in ipotesi) il brano, lascia impronta tangibile a riguardo. Quanto conta il produttore (artistico) all’interno di un brano secondo i cantautori da me selezionati oggi? 

 

LEUCA

Dopo aver girato il mondo e setacciato ogni angolo musicale del pianeta, dopo essere partito dalla Città della Lupa e aver imparato il mestiere del vivere a New York a colpi di disperazione e rock’n’roll, dopo aver capito che le radici non hanno ombre e che nessuno saprà mai chiamarci per nome con voce forte e potente tanto quanto quella dell’appartenenza e del passato che già si fa Storia, Leuca approda sulla scena nazionale nostrana con un singolo che parla d’amore, morte e altre sciocchezze: “Gandhi” è la rivoluzione pacifica di chi non sa arrendersi alle difficoltà dell’amare. “Gandhi” è il primo viaggio interstellare nel mondo di Leuca, in orbita su tutte le piattaforme digitali dal 12.3.2021 per Revubs Dischi.

Quanto conta il produttore all’interno di un brano?

L: Se è bravo molto, può tirar fuori il meglio dagli artisti con cui lavora: il produttore, quello bravo davvero, veste il brano nel modo che più gli si addice.

 

LAGOONA

Biscottificio Records presenta Londra ultimo singolo della band indie rock umbra Lagoona. Il brano è la storia del viaggio di una notte, che sembra lunga una vita, in cui si provano emozioni e sensazioni apparentemente dimenticati. Le chitarre sono protagoniste di una ballata rock intensa ma che non rinuncia alla melodia e a un ritornello che non va più via dalla testa.

Quanto conta il produttore all’interno di un brano?

Il ruolo di un produttore (come nel nostro caso) è molto importante, poiché riesce a dare una forma con la sua presenza a un caos (spesso) di idee. Ti segue e ti stimola a dare sempre di più nella creazione.

 

BELVISI

Vittorio Belvisi è un cantautore pop. Si rivolge a tutti, non si scava la nicchia da solo. Vive di melodie e ritornelli, seguendo la tradizione di Battisti, Beach Boys, Bowie e i Beatles, le magice “B” che hanno trasformato il pop in qualcosa di nobile e profondo.  Astronave” è un pezzo pop ma, pur avendo una produzione molto modaiola sulla scia di riferimenti come i Beach House e il Battiato de “La voce del padrone” nasconde una serie di chicche musicali da non sottovalutare. 

quanto conta il produttore all’interno di un brano?

In ogni gesto c’è un cosa, un come e un perché. La produzione è un come. Negli anni ’90 dicevamo “arrangiamento” o “orchestrazione”, termini musicali. Ora si parla di “prodotti” e quindi di produzioni. Io personalmente vivo di musica ma non cerco di creare “prodotti”. Penso a cosa voglio dire, mi domando il perché e ovviamente mi occupo anche del “come”, evitando però che un aspetto divori gli altri.

 

PETROLà

Petrolà è un romantico sognatore che ama sperimentare con i sound moderni. Il suo ultimo singolo si intitola “A piedi la notte” ed è stato realizzato con la produzione artistica di Nazario Di Liberto. Con questo pezzo, Petrolà ci accompagna in una passeggiata notturna in chiave tipicamente pop che si fonde all’elettronica.

“Se una canzone funziona deve farlo anche nella sua versione basica. Piano e voce ad esempio. Ma è indubbio che un buon sarto ne cambia le sorti. Nazario Di liberto mi ha insegnato l’arte dell’elettronica ed in questo momento mi trovo ben rappresentato da ciò.”

 

SPERA

Spera è un cantante abruzzese hip hop/rap che inizia la sua avventura nel gruppo rap Alte Frequenze. In seguito allo scioglimento del gruppo, Spera comincia a lavorare con i produttori Luciano Lamanna e Samuele Ravenna, puntando ad un nuovo progetto e creando un’immagine del tutto nuova. Il suo ultimo singolo, dal titolo Cobain, è stato pubblicato per Giungla Dischi ed è denso di richiami al pop, al rap e al grunge.

“Credo che il produttore sia importante tanto quanto l’artista. 50 e 50. Il lavoro va svolto insieme ed è importantissimo che ci sia il giusto feeling anche se i gusti musicali sono diversi.”

 

SUPERNINO 

BASTAVA DIRLO è il nuovo singolo di Supernino, supereroe con pochi poteri in uscita per Sony Music Italy il 12 marzo.

“Bastava dirlo prima, che mi volevi morto”, così Supernino si rivolge alla propria Lei, raccontando su una calda base R&B di una storia d’amore eccessivamente bollente, così bollente da bruciarti vivo e diventare la tua “morte a prima vista”, come dice lui. Il brano narra in modo iperbolico la voracità della passione di un rapporto, dandone una visione grottesca: l’artista non si sofferma sulla bellezza di quei momenti, ma sul disagio fisico e psicologico che quella passione crea in lui, descrivendo in maniera dettagliata i sintomi e paragonando tutto questo ad un’esperienza di pre-morte.

Moltissimo. E non lo dico solo perchè so che il mio produttore mi sta leggendo (ciao Andre ahah). Per come la vedo io oggi il produttore deve diventare un tutt’uno con l’artista per dar vita ad un progetto vincente. Non è solo “quello che fa le basi”, è la persona che cuce su di te l’abito perfetto, adattando i tuoi gusti personali a quelli del mercato, mantenendo il buono del tuo provino e mettendoci quel pizzico di magia che punta a far diventare il brano una hit: tutte cose che non sarebbe possibile fare senza una grande complicità tra artista e produttore.

 

PAUL GIORGI

Esce oggi giovedì 11 marzo 2021 il primo singolo di Paul Giorgi. 

Fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe Digital, Tigre è il singolo di debutto di un progetto atipico che, tra influenze che derivano dal lo-fi americano, dall’indie-rock britannico e dal cantautorato italiano, svela il mondo sentimentale urbano-tropicale di Paul Giorgi, che ci fa entrare nella sua personalissima giungla musicale in attesa di un disco di prossima uscita.

Produttore.. artistico? Se è lui, credo sia quasi più importante della canzone stessa. Perché se hai un tuo mood in quello che hai scritto è giusto (e necessario) che trovi unʼaffinità in fase di lavoro. Anche se poi pensando a George Martin…

 

 

ARTISTA DELLA SETTIMANA: BLANK 

Esce venerdì 12 marzo 2021 FELICI A METÀ, il nuovo EP di Blank (prod. Ali3n) per UMA Records (distribuzione Sony Music Italy), già anticipato dai singoli Sconosciuti feat. Marchettini e Come fai tu.

Un nuovo importante capitolo per la giovanissima cantautrice di stanza a Milano che ci fa entrare nel suo mondo fatto malinconie, rotture e distacchi, un mondo che si trova a metà tra indie, trap, melodie pop e influenze urban.

FELICI A METÀ è un disco che si propone di essere una auto-terapia per l’autrice e che alterna momenti di rammarico ad altri di speranza, un disco dove Blank parla di sé stessa e di chi la circonda, anche se da lontano.

  1. Quando hai deciso che ti saresti chiamata Blank? Chi è Blank e chi è Elena, e chi ha la meglio quando litigate?

Blank nasce nel 2018 quando cercavo un nome da producer. Non sapevo che tipo di musica avrei fatto quindi mi serviva qualcosa di neutro. Blank vuol dire vuoto, l’ho inteso come uno spazio per raccogliere le mie idee.

Blank non è più coraggiosa di Elena, anzi, forse è più vulnerabile. Blank è la mia parte più emotiva e sensibile. Elena parla poco di quello che prova, anzi parla poco in generale, tanto ci pensa Blank.

  1. Leggiamo che Felici a metà è un’auto terapia. In che modo ti ha aiutata scrivere questo disco?Scrivere aiuta a mettere in ordine i pensieri, capire quali sono quelli più spigolosi e fare qualcosa per metterli a posto. Felici a metà mi ha fatto fare pace con me stessa, spesso inseguo un ideale di felicità che non esiste e quando non lo raggiungo ci sto male. Sto imparando a godermi i piccoli momenti ed a capire che siamo tutti “felici a metà”, nessuno ha la vita perfetta.
  1. Studi ancora pianoforte? In che modo lo studio del pianoforte ti ha influenzato per il progetto Blank?Non studio più da anni, ma continuo a suonarlo tutti i giorni ovviamente. Alcuni pezzi nascono sul piano, altre volte mi aiuta semplicemente con le armonie.
  1. Cosa cambieresti del tuo percorso musicale?Alla Elena di 20 direi: inizia a pubblicare pezzi. Non si cresce se li lasci nell’hardisk e nelle note vocali.
  1. Quando potremo ascoltare un tuo album completo?Da un lato spero presto, dall’altro voglio ho aspettative alte per il mio debut album quindi mi prenderò il mio tempo.

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