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#Frittomisto – Episodio 13 – La nuova rubrica a cura di Caffellatte

Benvenuti in #Frittomisto, la vostra Caffellatte torturerà per voi con domande scomode, divertenti e sovversive, degli artisti scelti da lei ogni settimana

Vorrei vivere in un film. L’ho sempre pensato, l’avrei sempre voluto. Avrei voluto essere la Hepburn in colazione da Tiffany, oppure avrei voluto essere la Baxter in Eva contro Eva, o ancora la Knightley in Love Actually, o Julia Roberts in Pretty Woman, la Portman in Closer. Potrei andare avanti così all’infinito, ho vissuto per empatia o per estraniamento centinaia di film tutti caratterizzati da un minimo comune multiplo: la colonna sonora. Oggi ai miei cari musici ho deciso di domandare qual è la colonna sonora della loro vita: perché, amici cari, per quanto banale possa sembrare, ogni persona sta scrivendo il proprio film, la propria regia, ma cos’è un film senza la musica? 

 

Da giovedì 4 febbraio è fuori “shhh”, il nuovo singolo dei Te Quiero Euridice. Il brano, prodotto da Simone Sproccati, è il primo che anticipa l’album d’esordio di prossima uscita. shhhpresenta il nuovo lavoro del duo in un’atmosfera intima, con questo pezzo che parla della gioia, ma soprattutto della paura, che arriva quando si perde il controllo e ci si innamora.

  • Se doveste scegliere la colonna sonora della vostra vita quale sarebbe e perché?

Bri: “Don’t panic” dei Coldplay

“Oh, all that I know/ There’s nothing here to run from/ ‘Cause yeah, everybody here’s/ Got somebody to lean on”

Per dare il giusto peso alle cose, guardare i piccoli attimi belli e ricordarsi che si può sempre avere una spalla su cui appoggiarsi.

Pitti: “Figlio, figlio, figlio” di Roberto Vecchioni

Perché la vita sta tutta dentro questa frase: “Al di là del torto e la ragione, contano soltanto le persone; e non basta premere un bottone per un’emozione”.

 

PARRELLE: “Ho scritto ‘Vans’ per ricordarmi che l’amore comodo non fa per me, ma forse non fa proprio per nessuno; mi è sempre piaciuta la parola “nonostante”, perché credo racchiuda in sé un significato enorme: possiamo essere diversi, levante e ponente, silenzio e rumore, tisana rilassante o blackout, ma nonostante tutto sarei pronto a farmi piccolo, minuscolo quanto un paio di scarpe chiuso in un ripostiglio pur di starti accanto.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

“Marmellata #25”, senza pensarci su neanche due volte. Sembra quasi che Cremonini abbia spulciato la mia vita manco fosse il “Libro Cuore” prima di scrivere questo capolavoro. Tralasciando però la mia devozione quasi sacrilega nei confronti del Cesare bolognese, questa canzone rappresenta un po’ l’essenza di quello che può essere la vita, per me: la ricerca spasmodica di una felicità nei dettagli, nelle piccole cose, a volte effimere, a volte passeggere, ma che ci fanno stare bene. Perché poi alla fine stare bene è un attimo, dura il tempo di una cucchiaiata in un barattolo pieno di marmellata, e poi ti resta soltanto il sapore tra le labbra, e dopo qualche ora, un picco glicemico.

 

TUASORELLAMINORE: Fahrenheit è fede. È il sapere con profonda certezza che chiedendo aiuto e rivolgendoci a qualcosa di più grande di noi possiamo essere salvi, plasmabili ma intoccabili, infiniti ed indistruttibili

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

Direi il III libro dei Madrigali (1592) di Claudio Monteverdi, (opera rinascimentale di sole voci a cappella) colonna sonora della mia vita perchè mio padre me lo faceva ascoltare sin da quando ero nella pancia di mia madre. L’ho ascoltato, poi studiato e attingo da qui molto per le mie produzioni. E poi perché sono opere profane che parlano di amore e drammi in maniera sublime (tipo la n.8 “vattene pur crudel” è un testo tratto dalla Gerusalemme liberata) e nella mia vita c’è sempre tanto sublime amore quanto celestiale tormento.

 

 

Le Notti Bianche tornano per la quinta volta sulla scena con un brano che sa di amore e disagio generazionale. Un inno alla gioventù bruciata che non smette di ardere, in attesa che si levi come fenice sul disastro del nostro tempo. “Inverno 3310”, il nuovo singolo de Le Notti Bianche per Revubs Dischi, fuori ora su tutte le piattaforme.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

“La canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De André perché ci fa pensare ai viaggi in macchina d’estate con i nostri genitori con lo stereo a cassette. 

Non ci ricorda soltanto il passato.  Ci immaginiamo in un futuro lontano come vecchi felici che ascoltano questa canzone in un giradischi, con un bicchiere di brandy, su una poltrona in una casa di campagna e con la donna che amano da tutta la vita.

 

 

Il nuovo singoloNNSV dei RadioLondra esce il 5 febbraio per Matidle dischi, un trio consolidato da anni si ritrovano a Bologna per suonare live.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

Death and all his friends lo abbiamo ascoltato un giorno in macchina e da allora ci accompagna in tutte le cose che viviamo, è un disco che ha dentro tutti i chiaroscuri che la vita ti mette di fronte. Con la speranza che la canzone che più si canterà sia Viva la Vida.

Calzini è il nuovo singolo di Darte pubblicato per Aurora Dischi e distribuito da Artist First. Un brano che racconta come ci si può sentire soli per l’assenza di qualcuno.

L’ironia e la malinconia, caratteristiche ricorrenti nei testi di Darte, sono mescolate ai momenti di vita quotidiana di una relazione tanto complicata quanto intensa “come il cammino di Santiago” che rendono il brano un concentrato di emozioni.

 

Darte è il progetto discografico di Carmelo Irto, cantautore di origini calabresi classe ’96.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

Sceglierei sicuramente Almeno tu nell’Universo di Mia Martini. Per me è collegata ad un momento fondamentale della mia vita: a volte si cerca qualcosa a cui aggrapparsi per meglio rialzarsi, e io in quel momento ho travato questa canzone.

E’ stato probabilmente anche questo pezzo a farmi conoscere il mondo della musica. Ricordo ancora la prima volta che l’ho ascoltata, in una di quelle vecchie compilation di successi italiani. 

Solo col tempo ho conosciuto la storia di Mia Martini, anche lei di origini calabresi come me, e ho compreso davvero il significato della canzone, con cui Mimì critica forse chi aveva messo in giro maldicenze sul suo conto, riponendo invece speranza nell’amore che riesce a vincere su tutto.

 

Il cantautore Rocco ha appena pubblicato la propria nuova canzone, “Dammi un bacio”, tappa romantica verso la realizzazione del prossimo album che ha già iniziato ad anticipare attraverso numerosi singoli. 

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché? 

Se ho ben inteso la domanda, la colonna sonora della mia vita sarebbe Bohemian Rapsody.

Sento che ben rappresenta le contraddizioni della mia vita e del mio essere, la normalità e la pace che dentro di me convivono con l’inquietudine, il caos e la follia, i numerosi interessi che mi mettono imprevedibilmente in movimento e che poi altrettanto bruscamente mi spengono, la voglia di riuscire ma anche di fallire, l’amore per l’equilibrio e la curiosità verso il pericolo, la gioia eccitata e insieme la tragedia, l’impeto di vita e l’anelito della fine. Viva la vita, sentite condoglianze! 

 

Atto Seguente (all’anagrafe Andrea Vernillo) è un musicista di Benevento che deve il suo nome d’arte ad una frase contenuta nel brano “All I need” dei Radiohead.
Ha debuttato ufficialmente il 5 febbraio con la pubblicazione di “Open” un singolo alt.pop/elettronico che anticipa l’uscita del disco “The moment before”

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

Non credo di poter dare la stessa risposta a questa domanda se mi venisse posta in diversi momenti. Potrei dirvi quale brano mi accompagna emotivamente in questo periodo, We Welcome Tomorrow dei Portico Quartet, ma un brano che raccoglie in sè tutti i possibili momenti della mia vita non credo di poterlo trovare così facilmente e forse è un brano che ancora non ho ascoltato. La vostra domanda mi ha fatto sicuramente riflettere e forse saprò rispondervi in futuro.

 


Daniele Coletta
è un cantautore romano classe 1992, noto al grande pubblico soprattutto per la sua partecipazione ad X-Factor nel 2012, nella squadra di Simona Ventura, dove arriva in semifinale con l’inedito “Un giorno in più”.
“Tasto rotto” è il suo ultimo singolo pubblicato (disponibile in rotazione radiofonica dal 5 febbraio) ed è un racconto autobiografico che ripercorre la fine di una storia d’amore a distanza tra Daniele e il suo compagno.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

A WHOLE NEW WORLD (IL MONDO É MIO), dal film animato Aladdin. La cantavo a loop, ogni giorno dopo la scuola, avrò consumato la videocassetta. Un giorno mia madre entrò nella mia cameretta e mi sentì. Così mi chiese se avessi voluto iniziare a prendere lezioni di canto, dato che cantavo sempre. Ancora oggi ricordo l’emozione provata e la felicità nel dire quel si. Avevo 7 anni.

 

Sconosciuti feat. Marchettini è il nuovo singolo di Blank (prod. Ali3n), in uscita oggi, venerdì 5 febbraio 2021, per UMA Records (in distribuzione Sony Music Italy). La giovane cantautrice torna con un nuovo capitolo che anticipa l’EP, Felici a metà, in uscita il 12 marzo 2021.

“La colonna sonora della mia vita è Born to die di lana del rey. per il suo testo, il suo mood, tutto. l’ho ascoltata in vari momenti difficili della mia vita e mi riesce a dare sempre le stesse sensazioni. Cerco di non abusarne altrimenti finirei per odiarla e non me lo perdonerei.”

 

 

 

 

Esce in radio e in digitale “20 Punti”, il nuovo singolo di wLOG, artista milanese che racchiude in sè tante anime musicali – punk, elettronica, prog, pop.

Se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita quale sarebbe e perché?

L’ album wind & wuthering dei Genesis (anno 1976) è un lavoro complesso e semplice allo stesso tempo. Contempla le varie fasi di una vita. E’ un lavoro musicalmente vario, disarmante e intenso. Ispirato al titolo originale dell’ unico romanzo di Bronte (Cime tempestose). Gelosia e passione si fanno distruttivi. In contrasto ai temi della rinascita, della natura, dell’ amore e della contemplazione. Come nel brano Afterglow dove troviamo sia la nostalgia che la serenità. Come dopo una tempesta: da una parte si pensa con sollievo che il peggio sia passato, dall’altra però si fa il conto dei danni e, soprattutto, di ciò a cui tenevamo e che è andato irrimediabilmente perso. Un album che fotografa l’ eterna dualità della vita.

 

INTERVISTA DELLA SETTIMANA: AMO’ 

5 febbraio 2021, il venerdì a cui gli Amò hanno regalato il loro primo EP. Si intitola “Caviale” ed è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali. Distribuito da Artist First e prodotto dall’agenzia di produzione discografica capitanata da Pier Colone & Raffaele Vinaccia  (AMÒ) e dal produttore Alberto Cari, la FUCKINFENOMENO, “Caviale” non è solo una raccolta di brani. È un cerchio che si chiude e che poggia con forza sulla titletrack: 

– Ciao amici che bello avervi con me oggi. Raccontateci di CAVIALE, il vostro primo ep.

Ciao a tutte le amichette e gli amichetti di Frittomisto, è sempre bello poter scambiare due chiacchiere con voi.

Caviale è il nostro primo EP ed anche la title track su cui poggia tutto il disco.

Volevamo lasciare alla community che ha iniziato a seguirci nell’ultimo (e nostro primo) anno di attività un bigliettino da visita, diciamo sempre mal messo e stropicciato, che parlasse delle nostre vite prima che AMÒ esistesse; un messaggio che palesasse a loro le nostre vere identità individuali unite nell’universo intellettuale che da vita al progetto AMÒ.

Da lì l’idea di voler paragonare, anche un po’ esagerando, la nostra arte a del caviale, un prodotto lussuoso e che si consuma con parsimonia a discapito della musica a consumazione veloce di cui siamo sazi e che, seppur ci piace, ci ha stufato un po’. Certo, scelta non del tutto “Cool” in un momento dove gli artisti sgomitano per tirare fuori la proposta più abbagliante possibile per attirare le allodole, ma a noi le cose facili non ci hanno mai attratto, crediamo nei processi lenti e nel procedere a tappe senza mai saltarne una.

– Se doveste scegliere la colonna sonora della vostra vita quale sarebbe e perché?

Siamo appassionati di musica ma soprattutto di Cinema, la domanda proprio per questo ci attrae molto, ma non è semplice dare una risposta che identifichi il mondo degli AMÒ in un universo come quello cinematografico, per cui procederemo e per step per sceglierla insieme:

  1. per prima cosa deve essere una colonna sonora che si evolva per capitoli e che incrementi i temi col passare del tempo in modo tale da parlare di diversi personaggi, tanti quante le nostre molteplici personalità.
  2. Dovrebbe essere una colonna sonora improntata sulla melodia e sulla lirica, a discapito di qualcosa di prettamente ritmico e serrato (pensiamo alle colonne sonore in stile TENET) quindi qualcosa che vada verso l’universo Piovani…
  3. Unendo queste due caratteristiche fondamentali che distinguono AMÒ e aggiungendo un po’ di megalomania diremmo che la colonna sonora scritta da Alan Silvestri per la saga dell’MCU (Marvel cinematic Universe) sia la summa perfetta che parli di noi. Esagerato?! Ci piace!

– Quando rispondete alle interviste chi risponde in realtà?

Saremo sinceri, siamo sempre in stretto contatto quando si tratta di fare qualcosa che parli di AMÒ, in questo momento chi scrive è Pier, per una mia passione naturale nei confronti della scrittura ho sempre l’impeto di prendere in mano lo smartphone e cercare di dare una forma ai nostri pensieri, per fare questo però io e Raff passiamo ore ed ore a parlare delle cose che facciamo e ad eviscerare i concetti che sentiamo di dover comunicare alla stampa nei momenti di promozione, per cui ogni parola, ogni concetto ed ogni immagine di cui parliamo è perfettamente scaturito da due menti che precedentemente hanno svolto un accurato brain storming per parlare della persona non fisica AMÒ. Tecnicamente non possiamo fondere i nostri corpi in uno quindi ci facciamo forza delle capacità innate di ognuno dei due per alzare la potenza di tiro, l’Unione fa la forza.

– Un libro e un film da accostare a CAVIALE:

Che bella domanda, come ben sapete e come appena detto noi adoriamo la lettura ed il cinema per cui è fantastico fare questa riflessione per paragonare CAVIALE ad altre opere.

Per quanto riguarda un libro il parallelismo con Caviale deriva proprio da una lettura recente, un libro che si chiama “La sottile Arte di fare quello che cazzo ti pare” di Mark Menson che parla di frustrazione superata grazie alla constatazione che essa derivasse dal procrastinarsi di scelte che in realtà non vogliamo fare; proprio come per lenire la nostra frustrazione servivano canzoni “Caviale” che ci permettessero di apprezzare la vita in tutte le sue sfaccettature.

Per il film invece opteremo sulla “portata generazionale” di Caviale.

Per sottolineare che il nostro EP voglia parlare di e ad una intera generazione e dei suoi problemi (ci riferiamo a quella dei Millennials) riteniamo che il film del 2007 “Into the Wild”, capolavoro assoluto di Sean Penn, sia la chiara epopea di un ragazzo che, dopo la laurea, intraprende il vero viaggio alla ricerca della felicità, che non è più sufficiente ricercare nella soddisfazione accademica e lavorativa ma ad una più ampia manifestazione dello spirito e della leggerezza che regala la nostra esistenza.

Il film ha un finale amaro ma noi non vogliamo considerare quella parte, vogliamo accostare l’ideale di “Into the WILD” come bandiera della nostra generazione “Fuorisede” che non ha paura di eliminare se non sorpassare gli stilemi della generazione dei nostri genitori per sentirsi davvero appagati, sperando che parlandone non si arrivi ad un finale estremo come quello del film ma ad una comprensione da parte di chi, questa società, la dirige.

– Lasciateci con una canzone da consigliare ai nostri lettori.

Le domande complesse non finiscono, ma dopo tutto questo profondo disquisire opteremo per qualcosa di semplice.

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Rubrica a cura di Giorgia Groccia aka Caffellatte

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