
Ci sono canzoni che ti entrano in testa per il ritmo, altre per il messaggio. “Felini e Contenti” fa entrambe le cose, e lo fa con una leggerezza intelligente che non è mai scontata. Retrophil è tornato, e lo ha fatto a modo suo: con ironia, stile e quel tocco rétro che ormai è la sua firma.
Appena parte la base funky-pop, è impossibile stare fermi. Il groove è irresistibile, pieno di energia ma anche raffinato, come una festa vintage con gli amici giusti. Ma più lo ascolti, più ti rendi conto che dietro al ritmo spensierato c’è molto di più. Retrophil canta di gatti, sì – e lo fa con un affetto contagioso – ma quei gatti sono anche un simbolo. Liberi, indipendenti, enigmatici… proprio come dovremmo imparare a essere noi, in un mondo che spesso ci spinge a essere tutto tranne che autentici.
Mi ha colpito come questo brano riesca a far convivere leggerezza e profondità, senza mai prendersi troppo sul serio. C’è un’ironia sottile in ogni strofa, ma anche una voglia genuina di raccontare qualcosa che va oltre il semplice “divertimento”. E poi, ammettiamolo: chi non vorrebbe essere un po’ più “felino e contento” ogni tanto?
La collaborazione tra Filippo Romano (Retrophil) e Mauro Spenillo negli arrangiamenti si sente tutta: il pezzo è curato, brillante, con una personalità forte. Non è solo un singolo che funziona – è una piccola dichiarazione d’intenti.
In definitiva, “Felini e Contenti” non è solo una canzone che ti mette il buonumore: è un invito a danzare con più leggerezza nella vita, a trovare la propria voce… magari con le fusa in sottofondo.
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