Con “Telecom Tower”, il nuovo singolo di Elia Turra, l’autore riesce a stupire portando un concetto originale e inaspettato: scrivere una canzone d’amore per un edificio. L’idea di dedicare un brano alla torre più alta di Verona, trasformandola in un oggetto di affetto, è qualcosa di decisamente fuori dal comune. Eppure, Elia riesce a rendere questa dichiarazione credibile e poetica, mostrandoci come anche un’imponente costruzione di cemento e acciaio possa diventare simbolo di legame e appartenenza.
Il brano, una ballata indie folk dalle atmosfere intime, scorre con la naturalezza tipica dello stile di Elia. Il modo in cui riesce a umanizzare la Telecom Tower, rendendola quasi una presenza affettuosa nella sua vita, è ciò che colpisce di più. La torre, con i suoi 148 metri, diventa metafora di qualcosa di stabile e immutabile, un punto di riferimento costante in una realtà urbana in continua evoluzione. Questa capacità di trovare poesia in ciò che è comunemente considerato freddo e inanimato rivela una sensibilità artistica unica.
Ciò che affascina di più è come Elia riesca a ribaltare le aspettative: una torre, solitamente associata a freddezza e distanza, diventa oggetto di una romantica serenata. Il risultato non è solo un esperimento stilistico, ma una riflessione profonda su come gli spazi e i luoghi che ci circondano possano assumere significati emozionali sorprendenti. “Telecom Tower” ci ricorda che anche i simboli più apparentemente distanti possono racchiudere storie d’amore, se osservati con gli occhi giusti.
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