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Gli Icona Cluster ci raccontano il loro singolo “Bestie Feroci”

Dopo la recente uscita per l’italo tedesca Rubik, prodotto da Natty Dub (Funk ShuiProject), Bestie feroci degli Icona Cluster ha anche un video. Questo pezzo è il nuovo singolo della band bolognese che, dismessi i panni da Fake Jam, sta disegnando traccia dopo traccia la propria identità di band indie, che ha scelto di attraversare con una propria decisa personalità i generi per esprimere la propria giovanile, mai giovanilista, denuncia di un mondo che non sa più essere umano. Dopo Aspetta e vedrai, uscito a giugno, in cui si denunciava infatti il malessere di una generazione che non vede più futuro davanti a sé, con Bestie feroci gli Icona Cluster affrontano il sempre più drammatico tema del ritmo snaturante di questa nostra contemporaneità che non lascia spazio al giusto confronto con la propria interiorità e al dialogo profondo con gli altri. Che, in definitiva, uccide la vera libertà di essere persone.
Il colore musicale di questa traccia ha il profumo e l’intensità della malinconia che rimaneggia i suggerimenti di un linguaggio rap, addolcendone i tratti con i ritmi dell’hip hop, le influenze del rock, una spruzzatina di jazz e un carattere un po’ patchanka.

(Icona Cluster)

Qual è il pubblico che secondo voi può apprezzare maggiormente la vostra musica?

Secondo noi la nostra musica è adatta a tutti ma secondo l’analytics di instagram piacciamo per il sessanta percento a uomini di età compresa fra i 20 e 45 anni circa.

 

Se doveste convincerci ad ascoltare “Bestie Feroci” con una sola frase, cosa direste?

Schiaccia play vez, sennò amen.

 

Come dovrebbe essere secondo voi un live perfetto?

Allora, se volete vi potremmo dire: “Con gli ear monitor, acustica giusta, il palco giusto, tutto perfetto, anche il fonico.” La realtà dei fatti è che basta il giusto scambio di energia col pubblico per trasformare ogni evento nel concerto perfetto, che sia davanti a uno, dieci, o un milione di persone.

 

Come sentite di essere evoluti dall’inizio da quando vi siete avvicinati alla musica per la prima volta ad oggi?

Ovviamente essendo in sette elementi, ognuno di noi deriva da percorsi diversi e le influenze che ci scambiamo l’un l’altro sono molteplici. Alla fin fine eravamo comunque tutti accumunati dalla passione per la musica e il suo linguaggio fin da bambini, da quando sapevamo appena suonare poche note. La vera evoluzione che abbiamo subito oltre a quella musicale è anche di tipo umana che cresce costantemente rafforzando il gruppo.

 

C’è un artista, italiano o straniero, con cui vorreste incidere un pezzo?

Siamo disposti a collaborare con qualsiasi artista che ci piace dal momento che la nostra formazione è molto eclettica. Ma per ora pensiamo a farci la nostra musica.

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