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“ParcoSofia” de La Maschera: la recensione

“ParcoSofia” è il titolo del secondo lavoro discografico della band indipendente napoletana La Maschera, in uscita oggi per l’etichetta Full Heads, a distanza di tre anni dalla pubblicazione dell’album d’esordio “’O vicolo ‘e l’alleria”.

Il titolo vuole essere un omaggio alle radici, alle ‘Case popolari’ in cui la maggior parte delle storie hanno preso forma: ParcoSofia è l’ecosistema in cui convivono armonicamente storie e personaggi diversi, opposti. Un mondo dove gli eroi non sono altro che uomini comuni con la loro vita straordinariamente normale.

Da un punto di vista prettamente sonoro, nelle 11 tracce che compongono il disco convivono elementi di folk, rock e musica popolare, a conferma della forte contaminazione stilistica, derivante dal fortunato incontro artistico con il musicista senegalese Laye Ba.

I cinque componenti del gruppo sono: Roberto Colella, voce, chitarre, sax e tastiere; Vincenzo Capasso, tromba; Alessandro Morlando, chitarre; Antonio “Gomez” Caddeo, basso e contrabbasso; Marco Salvatore, batteria.

L’album è impreziosito da alcuni collaborazioni speciali: Claudio “Gnut” Domestico, che ne ha curato anche la produzione artistica di, Daniele Sepe ai fiati e a tanto altro, Michele Maione alle percussioni, Arcangelo Michele Caso al violoncello, Michele Signore agli archi, ai plettri e ai missaggi, Dario Sansone dei Foja, Martina De Falco e Alessio Sollo ai cori.

L’attacco è affidato al primo singolo promozionale Te vengo a cercà, figlio del sodalizio con l’artista Laye Ba. Sulle medesime sonorità di stampo afro-partenopeo si inserisce Case Popolari, in cui i personaggi-eroi inseguono qualcosa di corsa senza successo. La terza traccia Palomma ‘e mare costituisce una chicca d’altri tempi: si tratta di un ode alla libertà ed è ispirata ad una vicenda realmente accaduta. La tracklist prosegue con Signora vita, dove il protagonista, in attesa della svolta, veste i panni della coscienza nel ritornello. In seguito giunge il turno della malinconica Binario 23, nella quale il soggetto è consapevole di aver perso qualcuno, forse proprio se stesso. Le atmosfere ritornano ad essere nuovamente allegre e distese con Salaam Aleikum, brano realizzato tra il Senegal e Napoli che rappresenta una dichiarazione d’amore alla vita. Poi tocca a Senza fà rummore, “la mia prima vera e propria canzone d’amore”, esclama il frontman Roberto Colella. La traccia numero 8 costituisce il secondo singolo estratto Dimane comm’ajere, nel quale un bambino corre spensierato e sognante perché ignaro del male e del dolore. Si procede con la struggente cover di Serenata, “una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato”, dichiara ancora il cantautore e musicista. Me sento sicuro riserva un po’ il sapore opposto a Dimane comm’ ajere, infatti il protagonista sogna il suo mondo perfetto ma al risveglio scopre l’amara realtà. La traccia d’epilogo 13 primavere è frutto di una serata al centro storico, il cui titolo fu pronunciato per caso tra il pubblico.

Il lavoro realizzato da Colella & Co. è, senza ombra di dubbio, più che riuscito: la band si conferma una delle migliori realtà in circolazione nel panorama musicale indipendente italiano.

 

TRACKLIST

1. Te vengo a cercà

2. Case popolari

3. Palomma ‘e mare

4. Signora vita

5. Binario 23

6. Salaam Aleikum

7. Senza fà rummore

8. Dimane comm’ ajere

9. Serenata

10. Me sento sicuro

11. 13 primavere

 

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