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La prima volta di Liberato nella sua Napoli: ecco il racconto dello show sul lungomare

Breve ma intensissimo. Si potrebbe sintetizzare così il concerto di Liberato alla Rotonda Diaz, quarantacinque minuti di emozioni pure, oltre ventimila fan e curiosi ad attenderlo accorsi da ogni parte della Penisola, folla in delirio che ha preso d’assalto il lungomare (e anche gli scogli di Mergellina) sin dalle prime ore del pomeriggio.

L’artista senza volto arriva dal mare poco prima delle 21 a bordo di uno yatch in compagnia della sua classica felpa, cappuccio e fazzoletto a coprire il volto: dunque, la risposta che tutti aspettavano in merito all’identità del rapper non è arrivata neanche durante quello che molto probabilmente rappresenta l’evento musicale dell’anno.

Liberato sale finalmente sul palco, accompagnato da due musicisti (percussioni elettroniche e sintetizzatori) vestiti alla sua stessa maniera, sulle note di “Life is Life” degli Opus, brano durante il quale Maradona effettuò quello che ad oggi è ancora il riscaldamento pre-partita più famoso della storia, a conferma della grande passione dell’artista per il Napoli.

Nessuna grande sorpresa durante la scaletta, fatta eccezione per un piccolo omaggio a Pino Daniele: il rapper misterioso, infatti, intona i primissimi versi di “Quanno chiove” ed esegue tutti e sei i singoli pubblicati, da “Nove Maggio” a “Gaiola Portafortuna”, passando per gli ultimi due inediti “Intostreet” e “Te voglio bene assaje”, fino alla chiusura del live affidata all’immancabile “Tu t’e scurdat e me”.

Al termine dello show Liberato scappa subito via mare a bordo dello stesso yatch con il quale aveva raggiunto il lungomare, salutando il pubblico che per tre quarti d’ora ha cantato a squarciagola le sue canzoni. Napoli è tornata la capitale della musica, almeno per una notte.

 

Setlist

9 maggio

Intostreet

Te voglio bene assaje

Gaiola Portafortuna

Me staje appennenn amò

Tu t’e scurdat e me

 

 

Lorenzo Scuotto

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