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“Infedele” di Colapesce: la recensione

Infedele è il nuovo album di Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, uscito lo scorso 27 ottobre per 42 Records, a due anni di distanza da Egomostro. Infedele di nome e di fatto, “perché non è legato a nessun genere musicale, se non alla mia vita”, dice il cantautore siciliano, o anche “perché non appartengo a parrocchie, neanche a quella del mondo indie”, ci tiene ancora a sottolineare. Questo lavoro, infatti, presenta numerose sfumature, che derivano dagli ascolti e dalle influenze musicali di Lorenzo. La copertina, curata da Alfredo Maddaluno, riprende il giovane Colapesce mentre riceve la prima comunione.

Il disco si apre con Pantalica, caratterizzata da un sound che mescola folk ed elettronica e da un finale di marca prog con l’assolo di sax di Gaetano Santoro. È il brano nel quale si sente in maggior misura l’influenza di Jacopo Incani, alias Iosonouncane, che ha prodotto il disco. Nel brano, ispirato ad una necropoli siciliana, Colapesce fa un viaggio a ritroso nella sua infanzia e nella sua adolescenza a Solarino, il paese in provincia di Siracusa in cui è nato e cresciuto: “Non mi era mai capitato di non dover cercare le parole, a volte ci metto mesi, ma in questo caso evidentemente le sapevo già, le dovevo solo scrivere”.

Ti attraverso è il primo singolo promozionale dell’album, molto radiofonico, dalla melodia piacevolmente orecchiabile, che rievoca il Battiato “pop” ed il Battisti del periodo con Panella. Qui il suono del pianoforte si fonde con quello dei sintetizzatori. La frase di apertura della canzone  costituisce un input per tutto il resto del disco: “Ho fatto come volevo”  sottolinea la scelta effettuata dal cantautore, che in questo lavoro racchiude tanti generi musicali, dall’elettronica alla canzone italiana, passando per il free jazz e le melodie sudamericane.

Totale è l’altro singolo che aveva anticipato il disco, anche questo dalle sonorità prettamente pop. “E’ un pezzo speciale per più motivi”, spiega Colapesce, “l’ho scritto in mezza giornata con il mio amico Antonio Di Martino e non doveva far parte del mio repertorio. Il pezzo era piaciuto molto a Luca Carboni che ne ha fatto un provino, ma l’idea di doverlo cedere ad altri mi faceva stare male perché me lo sentivo cucito addosso, mi identificavo completamente nel testo, soprattutto nel ritornello (se ho un nuovo disco da poter cantare mi sento totale)e così alla fine ho deciso di tenerlo”.

La tracklist prosegue con Vasco Da Gama, brano che, attraverso la fusione di chitarre acustiche e synth elettronici, costituisce un viaggio esotico verso l’esplorazione della musica popolare portoghese. Decadenza e panna, pezzo dall’arrangiamento minimalista, quasi esclusivamente composto da voce e chitarra, fa da apripista alla probabile hit futura Maometto a Milano, che risulta decisamente la traccia più ballabile dell’album e lo dimostra anche l’utilizzo della drum machine, “ma è elettronica di matrice classica. Non abbiamo mai usato il computer, sono tutti outboard esterni o macchine elettroniche”. Compleanno costituisce il brano più sperimentale del disco, dove la fanfara iniziale finisce per sfociare in sonorità tipiche di un dancing club. Il pezzo che chiude la quadratura del cerchio è Sospesi, caratterizzato da atmosfere leggere, accompagnate da un chiaro riferimento al cantautorato italiano del secolo scorso.

Colapesce si è messo in gioco, ha sperimentato nuove sonorità ed ha vinto la sua personale scommessa: questo lavoro del cantautore siciliano può costituire una sorta di svolta positiva per la musica italiana.

Tracklist:

1. Pantalica

2. Ti attraverso

3. Totale

4. Vasco Da Gama

5. Decadenza e panna

6. Maometto a Milano

7. Compleanno

8. Sospesi

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